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Massimo Bacci
violinista, direttore, autore e regista multimediale
Nato Roma,
unitamente agli studi Superiori, si è diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio S. Cecilia di Roma e perfezionato all’ Accademia Chigiana di Siena; ha frequentato vari stage e nel 1986 ha conseguito il Diploma di Perfezionamento al Corso Triennale dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia.
Allievo di Lydia Aversa, Angelo Stefanato, Bruno Giuranna, Riccardo Brengola, Henryk Szering e Ruggero Ricci.
Fin da giovanissimo ha collaborato con i più grandi direttori d'orchestra: da Giulini a Sawallisch, Prêtre, Maazel, Abbado, Bernstein, Sinopoli...e solisti: Kremer, Goodman, Argerich, Minz, Bacalov...
Fondatore e primo violino di varie formazioni da camera dal Quartetto Accademico al RomaEnsemble NOVECENTO, al Trio Schubert, al Syncronus Quartet, al Trio Bartok, al MEDI@ENSEMBLE… ) con le quali ha alternato la sua attività solistica svolta in tutta Europa (Mozarteum di Salisburgo, Accademia Nazionale di S.Cecilia, RAI, Accademia d’ Ungheria, Istituzione Universitaria dei Concerti, Accademia di Francia, Festival di Berlino, Senigallia, Torino, Atene, Spoleto, Praga, Leiria, RomaEuropa, Milano, Salonicco, “Città Spettacolo”di Benevento, EuroMusica, Brescia…) negli ultimi anni ha rivolto la sua attività principalmente verso il repertorio dal ‘900 storico alla sperimentazione contemporanea, realizzando numerose “Prime esecuzioni” in produzioni internazionali nei più importanti Festival e Rassegne collaborando in veste solistica con autorevoli compositori e direttori (G. Sinopoli, G. Manzoni, K. Ager, J.L. Darbellay, F. Pennisi, M. Biasutti, I. Vandor, V.Rieti…) realizzando incisioni per la RAI, Discoteca di Stato, Rivoalto, Bmg, Edipan, Rugginenti e molte reti radiofoniche e televisive italiane ed europee.
Titolare della cattedra di Violino presso il Conservatorio di Perugia, ha coordinato, nei Conservatori italiani, vari Dipartimenti di Musica da Camera e di Musica Contemporanea realizzando progetti che hanno coinvolto le più importanti personalità della musica italiana nonché Universita ed Accademie ( "Hommage a Brahms", "Violin end Friends", "Il violino incontra i compositori"... e vari eventi di sperimentazione multimediale).
E' stato membro di giuria di Concorsi Nazionali ed Internazionali.
Ha tenuto corsi di perfezionamento, seminari e conferenze (Goethe Institut, Istituto di Cultura Austriaco di Roma, Accademia d’ Ungheria …).
Suoi allievi sono risultati vincitori di numerosi concorsi sia solistici che orchestrali.
La collaborazione e ricerca sempre più stretta con i compositori più attenti all’ innovazione e sperimentazione tecnico-
portato ad ideare una serie di rappresentazioni multimediali, delle quali ha realizzato il video e la regia, che collocano sullo stesso piano pittura, testo, suggestioni coreografiche e fotoritrattistiche, video, live electronic unitamente all’esecuzione musicale di opere del ‘900 come il “Quartetto per la Fine dei Tempi” di Olivier Messiaen, il “Pierrot Lunaire” di Arnold Schönberg e ”Histoire du soldat” di Igor Stravinsky.
Ha fondato, con il grandissimo Direttore d'orchestra Massimo Freccia, dapprima l’Orchestra Rossellini ed il MEDI@ENSEMBLE, successivamente, con Maria Luisa Azpiazu Freccia, l'“Associazione Massimo Freccia” all'interno della quale ha creato "OgMF", Orchestra giovanile Massimo Freccia della quale è direttore stabile da quattro anni.
Il repertorio di questa grande compagine sinfonica è già molto ricco e vario: dalle sinfonie beethoveniane alle ouverture di Rossini, da Vivaldi a Verdi, dalla sinfonia "Dal Nuovo Mondo" di Dvorak ai "Quadri di un'esposizione" di Mussorgsky-
Suona un violino di scuola Stradivari del 1712
E’ uscito, riscuotendo subito un vasto consenso di critica e presente nelle principali reti di distribuzione e regolarmente proposto nelle emittenti radiofoniche europee e statunitensi, il CD
"Il violino sul tetto” (Ed. Rivoalto/Ducale) nel quale Massimo Bacci ha inciso, in prima esecuzione assoluta, dieci opere per violino solo di importanti autori contemporanei italiani, molte delle quali a lui dedicate.
“Ascoltando i dieci pezzi contenuti nel CD Il violino sul tetto si ha una testimonianza concreta e validissima della varietà di fermenti che anima le diverse esperienze compositive di musicisti della nuova generazione. Una testimonianza che merita di essere conosciuta ed apprezzata, al di là della diversità di poetiche dei vari autori, perché dimostra anche in tempi difficili come gli attuali la vitalità della ricerca
musicale nel nostro Paese .
E un plauso affatto particolare va al violinista Massimo Bacci, interprete di grande entusiasmo e rare capacità, che con il pieno dominio dello strumento e delle tecniche più diverse, si afferma come uno dei concertisti più rigorosi e capaci di questi anni.
Giacomo Manzoni
“Chiariamo subito un paio di punti: se nel titolo di questo articolo abbiamo parlato di tetto, è perché si voleva alludere al titolo del compact disc di Massimo Bacci. Ovvero il "Violino sul tetto". Ma soprattutto perché l'idea di tetto può indicare metaforicamente -
la musica rende adeguato servigio all’umanità solo se i suoi suoni si riverberano realmente nell’ intelletto e nell’ anima di coloro che ascoltano. Ed è solo rendendo questo servigio che l’ arte diventa nobile. E’ questo il caso di Massimo Bacci, grandissimo violinista che ci propone, con questo nuovo cd «Il violino sul tetto», pregevoli lavori di compositori contemporanei.
Vivaddio, la musica vuole ancora parlare agli uomini. E se vuol farlo attraverso un violinista come Massimo Bacci, lasciateci dire che è un vero piacere ascoltarla.”
Armin Viglione
“…Un secolo di evoluzione musicale non è riuscito a sanare appieno la frattura tra musica di repertorio, conosciuta ed apprezzata dal grande pubblico, e musica contemporanea, sempre più rivolta ad un’elite di intenditori, ma vi sono opere come alcune di quelle contenute in questo disco, che si fanno ben apprezzare anche dai non addetti ai lavori.
Le complesse architetture nata da questa operazione non mettono in difficoltà Massimo Bacci, che sfoggia una tecnica violinistica da vero virtuoso, affrontando con disinvoltura anche i passaggi più ostici.
Bello il suono, generosa la cavata, nitido il disegno interpretativo: nulla da dire, un gran bel lavoro!
Bruno Re
“Questo Cd della Rivo Alto consente di gettare uno sguardo trasversale sulla produzione dei compositori italiani più giovani. In questo senso costituisce una cartina di tornasole molto interessante per giudicare dello stato della ricerca linguistica ed espressiva oggi presente in Italia. In secondo luogo, la giustapposizione di tanti brani per violino solo, come in briosa concatenazione, nonché la bravura di Massimo Bacci, conducono l'ascoltatore inevitabilmente in una lunga riflessione/apprezzamento del virtuosismo.”
"...Ottima davvero la maestria esecutiva"
Pier Luigi Basso
Mi sento onorato e sinceramente commosso nel constatare che nell’opera multimediale “Histoire…Nassirija”, le immagini dei miei quadri, sapientemente integrate con il contesto dell'opera, contribuiscono a suscitare quell'emozione che non si esaurisce in se stessa ma diventa pensiero, riflessione, monito, memoria così come d'obbligo chiedere ad un'opera d'arte. Le immagini si animano, si muovono e scorrono all'unisono con gli altri linguaggi -
Grazie, Maestro Bacci, per quest'opera originale che, per l'autenticità dell'ispirazione, la coerenza formale e lo spessore etico delle sue proposte interpretative, può intendersi come un magnifico esempio di quella ch'io amo definire "ermeneutica post-
Pier Augusto Breccia
…La bellezza di suono di Massimo Bacci e del suo ensemble ha incarnato l'ansia metafisica di Messiaen nel concerto multimediale “Per la Fine dei Tempi”.
Paola Pariset
Nel concerto multimediale “Per la Fine dei Tempi”, realizzato dalla straordinaria interpretazione di Massimo Bacci, c’è un’ampiezza multivocale di segni che aggrediscono la sensibilità interiore con suggestioni cariche di memoria, che artigliano il pensiero sgomento e sconfitto nella presunzione del primato esclusivo della Ragione.
Massimo Bacci, sulla soglia del III millennio già immerso nell’orrore del sangue e dell’infamia, ci invita a interrompere l’affanno del tempo, a sospendere l’avidità delle cose e l’insidia luciferina dell’orgoglio e, nel silenzio della contemplazione, a porci in ascolto della “voce metafisica della fine dei tempi”.
Davide Nava